giovedì 12 novembre 2009

Canti della resistenza

I canti della Resistenza antifascista sono parte integrante del repertorio nazionale italiano; essi si rifanno al ricordo della lotta partigiana e al concetto di libertà e indipendenza. Il loro stile riprende quello dei canti del Risorgimento e della Grande Guerra.
Sono riportato delle brevi descrizioni di due significativi e particolarmente noti canti della resistenza: Bella Ciao e quello che è considerato l'"inno ufficiale" della Resistenza: Fischia il vento. Bella Ciao ha un'ascendenza illustre: è infatti possibile notare la somiglianza di questo canto in con una canzone popolare, nota in tutta l'Italia settentrionale, di solito col nome de Il fior della Rosina.
La circolazione di Bella Ciao durante la Resistenza si limita alle zone di Montefiorino, nel Reggiano, dell’alto bolognese e a quelle delle Alpi Apuane e del reatino. Il testo, come detto in precedenza, ricorda quello de Il fiore della Rosina, che ha però una musica diversa. Questa invece è quasi uguale a quella della canzone Bevanda sonnifero.
Il canto più popolare tra i partigiani è Fischia il vento. Beppe Fenoglio, ne Il partigiano Johnny, la ricorda come "una vera e propria arma contro i fascisti". La melodia di questa canzone è la stessa di quella una canzone russa di M. Isakovsky e M.Blanter intitolata Katjuša. I versi invece sono stati composti (ma poi modificati nel corso del tempo) da Giacomo Sibilla e Felice Cascione, il primo, era un partigiano di Onelia, il quale aveva appreso quel canto nell’estate del 1942 mentre si trovava prigioniero in Unione Sovietica.
Dopo l’8 settembre Sibilla, assunto il nome di battaglia "Ivan", entra a far parte di una banda partigiana operante nella zona d’Imperia e in quel gruppo inizia a suonare con la chitarra la melodia russa sulla quale un altro partigiano, Felice Cascione, medico nella vita civile, compone i primi versi, successivamente rimaneggiati attraverso una serie di passaggi fra compagni partigiani. Fischia il vento si trasforma presto in un inno partigiano che si diffonde nelle zone del Nord Italia.

Stefano Niero

1 commento:

  1. Bella Ciao... pensare che quando ero più piccolo ne sapevo un bel pezzo a memoria. Mio nonno me la cantava ogni tanto, però ignoravo che avesse avuto un ruolo così importante nella Resistenza (Fischia il vento invece è la prima volta che l'ho sentita grazie al video). D'altra parte cantare per i partigiani era una delle poche cose che rallegrava le loro giornate tra un rastrellamento e l'altro e durante lunghissime camminate in montagna...
    I canti della Resistenza sono sicuramente molto più significativi di tante canzoni moderne, forse non dal punto di vista della melodia, ma il significato del testo non è certo vuoto come quelli di molti brani che vengono trasmessi alla radio al giorno d'oggi.
    Luca Mattarolo

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